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Sei un tipo artistico, intraprendente o convenzionale? Ecco il lavoro su misura per te!Vuoi individuare la professione più adatta alla tua personalità? Seleziona le caratteristiche della tua personalità e scopri i mestieri più adatti a te.
(*)Se usi questo strumento per la prima volta ti consigliamo di leggere prima le istruzioni accedendo al link in alto Note Metodologiche


Le professioni senza segreti. Conoscenze, skills, attitudini e ancora tante altre informazioni. Tutte le professioni esistenti nel nostro Paese sono ospitate in circa 800 Unità Professionali e ciascuna di queste è descritta alla luce di oltre 300 variabili. Sulla scheda di ogni Unità Professionale, inoltre, è possibile consultare i dati che le imprese dichiarano sui fabbisogni professionali degli occupati. Naviga scegliendo tra le seguenti quattro modalità di ricerca:

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Questo sito fa parte del Sistema informativo integrato sulle professioni promosso congiuntamente da Isfol e Istat e che coinvolge diversi soggetti pubblici e no che, per loro finalità, producono ed erogano informazioni inerenti il lavoro, l'occupazione, le professioni e la formazione.PER COLLEGARSI ALLE INFORMAZIONI DELLE ALTRE ISTITUZIONI OCCORRE SELEZIONARE UNA UNITA PROFESSIONALE

Industria, servizi, agricoltura. Numeri e tabelle per spiegare se e come muteranno le prospettive del nostro sistema produttivo. Dalle cifre sulle previsioni di assunzione a medio periodo alle informazioni sugli scenari che riguarderanno imprenditori e lavoratori.

Il lavoro nella dimensione locale, dalla Lombardia alla Sicilia, dal Trentino al Lazio. Una mappa regionale ti guida alla scoperta delle opportunità di assunzione che riguardano tutte le professioni per i prossimi anni.



IN EVIDENZA

Operai e tecnici da formare nel settore metalmeccanico ed elettronica

Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica, operai addetti a macchine automatiche e semiautomatiche e impiegati addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria. Sono le figure professionali più citate dalle imprese del settore metalmeccanico in termini di conoscenze e competenze da aggiornare con nuove attività formative.
Sempre nel manifatturiero, nel settore elettronica, le aziende puntano al potenziamento di tecnici in campo ingegneristico, operai addetti all'assemblaggio di prodotti industriali, montatori e manutentori di macchine fisse e mobili e tecnici dell'organizzazione e dell'amministrazione delle attività produttive. I dati sono quelli registrati con l'indagine PEC-Inapp (terza edizione), che ha coinvolto un campione di 35mila imprese con almeno un dipendente.

Alimentare e tessile, ecco le figure da aggiornare

Nel settore alimentare e in quello tessile le imprese citano varie figure professionali su cui concentrare l'attenzione con nuovi percorsi formativi nel corso dei prossimi mesi. A sottolinearlo sono i dati della terza edizione dell'indagine PEC-Inapp (chiusa a dicembre 2017).
Tra le figure più citate ci sono, in particolare, artigiani ed operai specializzati delle lavorazioni alimentari, operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento, addetti alle vendite, operai addetti a macchinari dell'industria tessile e delle confezioni, operai della lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature.

Servizi alla persona: migliorare ascolto attivo e valutazione dei bisogni del cliente

Nel comparto dei servizi i fabbisogni da colmare con nuovi percorsi di aggiornamento si concentrano soprattutto nelle imprese del settore istruzione, sanità e servizi alla persona (47,8% delle aziende del comparto, +6,2% rispetto al 2014).
Quali sono le competenze e le conoscenze da potenziare? Il grande gruppo delle professioni qualificate nei servizi è quello più citato. Tra le skills da potenziare ci sono comprensione degli altri, adattabilità, ascolto attivo, orientamento al servizio e gestione del tempo. In tema di conoscenze, invece, bisogna potenziare la formazione su valutazione dei bisogni del cliente e standard di qualità e, in misura minore, su chimica e lingue straniere.

Chimico, farmaceutico, elettronica: si punta sui tecnici

Le imprese italiane dei settori chimico, farmaceutico ed elettronica puntano sulla formazione dei tecnici e dei conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili.
I fabbisogni riconducibili a questi due gruppi di professioni pesano complessivamente, rispetto al totale delle figure citate, per il 62% nell'ambito del settore chimico e farmaceutico e per il 56,4% nel settore Ict (fonte: PEC-Inapp, terza edizione 2017). Per i tecnici, secondo gli imprenditori dei settori chimico e farmaceutico, occorre scommettere su nuove iniziative formative per potenziare alcune competenze, tra cui quelle relative a risoluzione di problemi imprevisti e complessi, controllo di qualità, capacità di analisi e orientamento al servizio.

Le necessità formative delle aziende alimentari e tessili

Le imprese dei settori alimentare e tessile evidenziano soprattutto la necessità di aggiornare artigiani, operai specializzati e agricoltori e conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili, con particolare riferimento ad alcune tipologie di skills.
Per artigiani e operai specializzati c'è bisogno di aggiornare le skills legate alla gestione delle risorse materiali e del tempo ma anche quelle che riguardano la selezione degli strumenti e il controllo di qualità. Per i conduttori di impianti, operai di macchinari fissi e mobili, invece, il fabbisogno si concentra sulle abilità relative alla sorveglianza e al controllo di macchine e attrezzature, ma anche alla risoluzione di problemi imprevisti e alla gestione del tempo.

Fabbisogni degli occupati: i settori più dinamici

La necessità di aggiornare conoscenze e competenze dei lavoratori occupati in Italia si distribuisce in modo diversificato tra i vari settori produttivi. Quali sono i settori economici maggiormente interessati da possibili nuovi percorsi formativi?
Tra i settori più dinamici ci sono quelli relativi a istruzione, sanità e servizi alle persone (47,8% delle imprese dichiarano di avere in azienda almeno una figura da aggiornare), poi comunicazione, attività finanziarie e altri servizi alle imprese (38,6%), chimica, farmaceutica e plastica (37,7%), elettronica (36,9%), energia, acqua e rifiuti (35,3%) e metalmeccanica (34,4%).
Di particolare interesse è la crescita del fabbisogno manifestato dalle imprese registrabile confrontando il dato del 2014 con quello del 2017: +6,2% nei settori istruzione, sanità e servizi alle persone, +4,4% nella chimica e nella farmaceutica, +5% per le industrie alimentari e +3,9% nel settore metalmeccanico.

Al nord le aziende aggiornano le conoscenze

Il nordovest e il nordest sono le ripartizioni geografiche dove si registrano, in percentuale, i più alti tassi di imprese che registrano fabbisogni per la forza lavoro occupata (rispettivamente 36,3% e 36,5%, dati superiori al dato nazionale per l'intera economia che si attesta al 35,2%).
I dati della terza edizione dell'indagine PEC chiusa a fine 2017 evidenziano come in queste zone del Paese l'esigenza di aggiornare la forza lavoro occupata è in costante crescita. In particolare nelle regioni del nordovest dove si registra un incremento del +5,3% rispetto al 2014 ma anche nel nordest dove il differenziale si attesta a +3,5% rispetto al recente passato.

Competenze da aggiornare per un'impresa su tre

In Italia il 35,2% delle imprese con almeno un dipendente (circa 550.000 aziende) hanno dichiarato di avere in azienda almeno una figura per cui si registra un fabbisogno da soddisfare nell'arco dei prossimi mesi con specifiche attività di aggiornamento. A registrare questa informazione è l'indagine PEC (Professioni e competenze nelle imprese), realizzata nel 2017 da Inapp (ex indagine Audit sui fabbisogni).
Il dato medio nazionale per l'intera economia è in crescita (+2,4%) rispetto a quello registrato nel 2014 (precedente edizione dell'indagine). Le PMI manifestano in generale una debolezza nel prefigurare i propri fabbisogni e nell'articolare strategie di medio-lungo periodo per il potenziamento e l'aggiornamento delle competenze della forza lavoro. Al contrario, le aziende medio-grandi tendono a mostrare le percentuali più alte in termini di percezione del fabbisogno di aggiornamento delle competenze da soddisfare con nuove attività formative. Un fabbisogno di aggiornamento di conoscenze e skills è infatti manifestato dal 76,5% delle imprese che hanno tra 50 e 249 dipendenti e dall'87,8% di quelle con oltre 250 dipendenti.


ARCHIVIO

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In Italia il 33% delle imprese private, poco più di mezzo milione di realtà imprenditoriali, hanno dichiarato di avere un fabbisogno in azienda, relativamente alla forza lavoro occupata, da soddisfare nel breve termine, comunque nell'arco dei prossimi mesi. Gli imprenditori e i responsabili di aziende, insomma, ritengono necessario e utile un rafforzamento delle conoscenze e delle skills dei lavoratori presenti in azienda (in particolare per i dipendenti con contratto a tempo indeterminato, a termine, di apprendistato e lavoro stagionale) da concretizzare con attività di aggiornamento, di affiancamento o con la partecipazione a corsi di formazione. Per saperne di più…..
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